Burkina Faso: 27 luglio – 19 agosto 2009

DAL BURKINA FASO CON AMORE

Durante le vacanze di Natale 2008, ecco che arriva dalle nostre suore Figlie della Croce una proposta molto forte, che richiede una risposta veloce per poter prenotare il biglietto d’aereo. Così, senza pensarci troppo (anche perché non c’è n’è stato il tempo!) ecco che dal 27 luglio al 17 agosto 2009 Cristina, Marco ed io ci ritroviamo a Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso. Lì siamo ospitati in un’accogliente struttura delle Figlie della Croce: siamo circa una trentina di giovani provenienti da Italia, Spagna, Francia e Canada.

L’esperienza è stata ben strutturata dalle nostre suore: durante la prima settimana abbiamo visitato la città, abbiamo ascoltato testimonianze e incontrato persone e realtà significative, per conoscere dal vivo la realtà burkinabè; nelle altre due settimane, ci siamo dati da fare!

Divisi in gruppi in base a potenzialità e inclinazioni, ci siamo dedicati chi all’aiuto nei dispensari, chi al sostegno scolastico ed informatico presso la parrocchia, chi all’animazione dei bambini (una sorta di oratorio feriale africano!) e chi come Marco, Cristina, Nicola ed io, all’aiuto nel Centro Delwende de Tanghin. È questa una struttura che accoglie donne accusate di stregoneria che, se restassero nel loro villaggio, verrebbero uccise. Il Centro va avanti in condizioni di povertà estrema e di abbandono da parte delle autorità, tuttavia la povertà è soltanto materiale: infatti, nonostante le loro tragiche esperienze di emarginazione e di allontanamento, queste donne sono sempre pronte al sorriso, solidali, generose, ospitali.

Il popolo burkinabè, in genere, dimostra un’enorme dignità nella povertà, una straordinaria energia ed ospitalità: in tre settimane ho visto centinaia e centinaia di mani tese, non per chiedere qualcosa, ma perché pronte a stringere la mia. Abbiamo condiviso molti momenti anche con i giovani della parrocchia: ad esempio, un giorno abbiamo piantato 270 alberi nel Santuario Mariano di Yagma! Essi ci hanno arricchito con la loro fede semplice ma profonda, e con la loro capacità di fare grande festa anche soltanto con due bonghi.

Consiglio a tutti di fare, almeno una volta nella vita, un’esperienza del genere! Si parte con l’idea di aiutare, di andare a combattere concretamente la povertà e la fame. Si torna, invece, con la constatazione che la nostra presenza ha risolto ben poco e, soprattutto, con la certezza che ABBIAMO RICEVUTO MOLTO DI PIU’ DI QUELLO CHE ABBIAMO DATO. La vicinanza concreta e spesso traumatica con la povertà, la fame, la malattia, la morte, l’ignoranza e l’arretratezza è senza dubbio una grossa controparte negativa, ma non abbastanza per cancellare tutti i sorrisi, le mani, i gesti, le risate di questo popolo meraviglioso, che non riesco mai a rievocare senza piangere di gioia.

È davvero difficile condensare un’esperienza così ricca in poche righe… Concludo con una triste notizia: poco prima delle tragiche alluvioni in oriente e a Messina, anche il Burkina Faso è stato colpito da una tremenda alluvione che non ha provocato vittime, ma ha lasciato più di 78.000 persone senza casa. Dell’Africa Nera non riceviamo mai notizie, purtroppo, ma…

NON DIMENTICHIAMOLA! (Chicca)