Il pellegrinaggio ai luoghi di Suor Maria Laura è stato molto importante per me.
Conservo in me:
«La sua vita totalmente donata»
Sulla porta della cappella la scritta: «entra per pregare, esci per amare» dice il senso del suo impegno.
Tutta la sua missione era amare, cercare di aiutare, fare del bene, a tutti coloro che poteva incontrare.
Donata, senza misura, senza riserve, totalmente…
Fino a «farsi ingannare» … quando esce, senza diffidenza, per aiutare queste giovani… Mancanza di prudenza? Per sé stessa, non ha riguardi, non teme nessun rischio, ma carità totale;
Da parte sua, deve fare tutto ciò che può, secondo la misura di Dio (che non è la misura umana) ma senza misura.
Quando capisce ciò che le sta capitando!…
Salto in Dio, abbandono a Dio, come Tu vuoi …
Offerta della sua vita, in quel calvario nel vero senso del termine … la Croce, mistero della Croce e di una vita donata, affidata… Comunione con Cristo …
Suor Maria Laura entra nella gloria di Dio, martire per aver donato la sua vita secondo il modo di Gesù.
Queste giovani vanno alla festa … come è possibile??? Una tale «indifferenza» al male???
Suor Maria Laura cercava di aiutare i giovani; le affido in particolare i giovani che soffrono la difficoltà per vivere.
Sœur Marie Claire Fille de la Croix
Prima del mio pellegrinaggio a Chiavenna, Sr Maria Laura era lontana, certamente era una Figlia della Croce come me…
Non sapevo di andare ad incontrare una suora vivente!
Ogni giorno ero attirata da questo «luogo terribile», abitata da un desiderio che prima non conoscevo.
Ho passato lunghi momenti nella sua camera. Tutto era semplice e ordinario. Stavo bene in quel luogo.
Ho scoperto anche quanto «vivere nel quotidiano per la gloria di Dio a servizio dei piccoli e dei poveri» può preparare a una morte, alla forza del perdono, più forte della violenza.
Ella mi insegna e mi guarisce ogni giorno.
Sœur Marie Fille de la Croix
Ero presente a la Puye nel momento dell’annuncio dell’assassinato di Suor Maria Laura da parte di Suor Ketty, superiora generale, sono stata molto colpita quando il Consiglio generale mi ha proposto un pellegrinaggio a Chiavenna.
Andando avrei avuto la possibilità di pregare sul luogo del suo martirio. Mi sono ritrovata a Chiavenna con suore di Spagna, d’Italia, di Francia, del Canada, dell’America latina, d’Africa, di Thailandia.
Insieme, abbiamo ascoltato le testimonianze di Don Ambrogio, parroco di Chiavenna, e di Suor Beniamina Mariani.
Poi in un grande silenzio abbiamo rifatto il suo percorso fino al luogo in cui è stata assassinata.
Siamo rimaste là, in preghiera. Ho preso coscienza, poco a poco, che Suor Maria Laura Figlia della Croce, aveva donato la sua vita.
Avevo tra le mani la sua immagine e la frase che aveva scritto: « Noi non saremo mia capaci di donarci interamente; questo dono totale avviene nel martirio, ma questo Dio solo lo decide. »
Dio l’aveva sentita capace di donare la sua vita fino al perdono.
Il tempo trascorso a Chiavenna è stato per me un tempo di grazia.
Da allora, mi piace invocare Sr Maria Laura ogni sera, dopo la lettura della parola di Dio della liturgia del giorno dopo.
Sœur Maité Fille de la Croix
Ho avuto l’opportunità, la gioia, di vivere un pellegrinaggio a Chiavenna.
Come non essere sconvolti quando si cammina sui luoghi in cui Suor Maria Laura ha vissuto e donato la sua vita per Cristo!
Se è arrivata fino al dono totale della sua vita, è perché nel quotidiano, ha vissuto questo dono di sé stessa.
Leggendo i suoi scritti, sono stata colpita da questa frase: «Entra per pregare, esci per amare».
È ciò che in effetti ha vissuto. Lo ritrovo sempre nei suoi scritti.
Ed ecco di seguito alcuni passaggi:
«Attirami a te, Padre. Insegnami il silenzio di adorazione, l’obbedienza amorosa. Insegnami a donarmi generosamente, a dirti il mio sì.
Soprattutto insegnami ad aver pazienza con me stessa e con gli altri. Il mio cuore ha fame e sete di gioie vere e profonde».
Queste parole di Suor Maria Laura, cerco di farle passare nella mia vita. Infatti, dopo questo pellegrinaggio, la prego tutti i giorni. Le chiedo, se è la volontà del Signore, la mia guarigione dalla malattia del Parkinson.
Novena dopo novena, non mi scoraggio! Soprattutto perché da qualche tempo trovo un miglioramento. Non tremo più, soffro molto meno, e soprattutto «accetto» la mia malattia.
Questo miglioramento, l’attribuisco a Suor Maria Laura. Le domando la pazienza di accettare di non guarire interamente, per il momento, e di restare fiduciosa.
Sœur Bernadette Fille de la Croix