La fondatrice - Santa Giovanna Elisabetta Bichier des Ages (1773-1838) - appartiene ad una famiglia dell'aristocrazia francese che risiede nel comune di LE BLANC, a Châteaux des Ages. Qui trascorre una fanciullezza piena di gioia e di calore, circondata dall'affetto dei genitori, dei tre fratelli e della servitù. A Poitiers completa gli studi fino a 14 anni. Tornata in famiglia, riceve dalla madre una formazione solida e completa, che la rende una perfetta padrona di casa.
E' amata, corteggiata, desiderata: “Il mio ballo sarà oscuro e brutto, se Mademoiselle Elisabetta non verrà ad illuminarlo e ad abbellirlo con la sua presenza!”. Ma il cuore di Elisabetta è altrove...
Al castello accoglie con rispetto e generosità i poveri che passano. Appena le è possibile, percorre a cavallo i 4 km che la separano dalla chiesa di St Génitour, dove ha ricevuto il battesimo. Rimane a lungo, in adorazione davanti al tabernacolo. Coltiva il segreto desiderio di consacrarsi a Dio. Rivela una testimone: "So che aveva il progetto di entrare nell’ordine delle Trappiste, ma lo scoppio della Rivoluzione non le permise di realizzare il suo sogno”.
1789. Elisabetta ha 16 anni quando la sua vita e quella della sua famiglia sono sconvolte dall'avvento della Rivoluzione. I beni patrimoniali sono confiscati e, nella piazza della città, vengono bruciati i titoli nobiliari. Il padre in breve tempo si ammala e muore; due fratelli si arruolano ma in eserciti opposti. Elisabetta deve anche opporsi risolutamente ai rivoluzionari che le chiedono di rappresentare a Le Blanc la Dea Ragione... Rimasta sola con la madre, conosce la miseria e l'umiliazione del carcere a Châteauroux, sotto Robespierre. Dovrà affrontare un difficile processo, ma alla fine, grazie al suo grande coraggio, riuscirà ad ottenere il riconoscimento dei suoi legittimi diritti.
In questi anni Elisabetta sperimenta la vanità di tutto e impara la sapienza della Croce. Scrive: “Passa la scena di questo mondo… orrida e terribile come è oggi, gioiosa e attraente come era qualche tempo fa e come sarà, forse, domani su questo sangue e su queste rovine... Che importa, non è che un'immagine alla quale non saprei attaccarmi. Prendo sul serio l’impegno del mio Battesimo". Elisabetta prega perché Nostro Signore le indichi la strada...