Luci e ombre del grande BRASILE, ancora oggi paese di profondi contrasti e di infinite contraddizioni, di ricchezze favolose e di povertà scandalose… realtà amara di fame, povertà e delusione generalizzata, ma anche con profonde radici di quella speranza, che non sa e non vuole arrendersi…
E noi, Figlie della Croce, piccola realtá missionaria di dodici Suore, disseminate in tre comunitá, che vogliamo essere seme di Vangelo, germe di vita… in questo immenso Brasile. Eredi del patrimonio carismatico di S. Andrea Uberto e di S. Giovanna Elisabetta, come essere testimoni di Cristo? Come dire la ragione della nostra Speranza in questa realtà? Quali risposte dare alle urgenze di questa Chiesa e di questa società, oggi?
Qui, ancora per troppa gente la fame é una dura realtà quotidiana. Per sapere se i poveri ci sono davvero, basta vedere la fila interminabile che si forma, fin dalle prime ore di ogni mattina, nelle vie che costeggiano gli ambulatori pubblici, per prenotare una visita, per ricevere una medicina, una medicazione… Basta percorrere le strade delle comunità di periferia, in cui siamo più presenti in forza della nostra missione, per ammirare le belle “fuori serie” (= “fuori uso”, e poche anche queste!) che circolano al rombo di un motore che sembra stia dando l’ultimo respiro… Basta osservare l’aspetto dimesso, sofferente, di tanta gente e cercare di intuire, di indovinare…
Una realtà amara, ma come non gioire anche per tanti aspetti positivi? La fede della gente, che non si vergogna di professarla, dichiararla in pubblico; una speranza incrollabile, una grande capacità di soffrire… E che dire dei laici impegnati nella Chiesa? Uomini e donne, giovani e adulti. Quasi tutte le nostre comunità di base sono affidate ad una coppia di sposi che coordina i vari settori della pastorale, cercando di promuovere, di unire, di “fazer acontecer”… Laici che non hanno un grande bagaglio dottrinale, ma sono animati da un vero desiderio di annunciare il Vangelo. Poche delle nostre Comunità hanno una chiesa per celebrare l’Eucaristia alla domenica, ma sanno vivere, a modo loro, l’essere Chiesa.
Alcuni “frutti” fra tanti: dopo qualche mese di lavoro intenso e capillare, la celebrazione comunitaria di decine di matrimoni cristiani tra persone già “conviventi”, preparati dagli animatori di pastorale familiare; centinaia di persone, giovani e adulti, si preparano a ricevere il sacramento della Cresima… Chi li ha preparati con dedizione, responsabilità, perseveranza? Chi prepara i genitori e i padrini al Battesimo dei loro figli? E chi prepara i bambini e i ragazzi ai sacramenti della Confessione e della Comunione? Chi visita gli ammalati nelle famiglie, portando loro l’Eucaristia una volta alla settimana? Chi organizza la raccolta e la distribuzione di alimenti, medicine, indumenti, alle famiglie più povere? E chi si sta facendo carico della Pastorale vocazionale, affidata alle cure di una decina di coppie cristiane?
Tre piccole comunità missionarie in collaborazione con i laici. Siamo poche, ma abbiamo la grazia e la responsabilità di rendere presente in terra brasiliana l’intera Famiglia delle Figlie della Croce, anche attraverso la diversa nazionalità delle suore: veniamo da Canada, Francia, Italia, Spagna, Africa e … Brasile, evidentemente!
A ILHEUS, nella Bahia, uno degli Stati del nord-est brasiliano, vive una comunità con quattro Suore: Nekane, Marisa, Grazia e Josefa.
Scrive sr Josefa, che proviene da Capo Verde: “Qui la maggioranza della popolazione é di razza negra. La storia della schiavitù subìta ha lasciato fino ad oggi una grande impronta e delle ferite. Incoraggiata dal nostro Vescovo e contando sul contributo che avrei potuto dare a partire dalla mia realtà di africana e negra, sono riuscita a formare nella nostra parrocchia un gruppo di pastorale, denominato “Coscienza Negra”. Insieme abbiamo iniziato a conoscere e a riflettere sulla storia dei negri in Brasile, per scoprire e valorizzare le ricchezze della cultura africana. Abbiamo realizzato delle belle celebrazioni eucaristiche con i ritmi e i colori dell’Africa; abbiamo promosso incontri e preparato alcune rappresentazioni nelle scuole del quartiere.
Ma ben presto abbiamo sentito che non era sufficiente riflettere: dovevamo compiere insieme qualche gesto più significativo, capace di trasformare la realtà del nostro ambiente. Prendendo sul serio la preoccupazione di alcune mamme del gruppo, che temevano un possibile coinvolgimento delle loro figlie adolescenti nel mondo della droga, ho pensato di mettere a disposizione “l’arte” che io stessa avevo imparato, organizzando un corso di pittura su tessuto per la confezione di canovacci, asciugamani, centrini e tappeti da tavolo. E’ nato così un atelier, che ha dato alle ragazze la gioia di ricavare un piccolo guadagno dalla vendita dei loro lavoretti inviati in Italia e in Spagna, e abbiamo creato per loro una scuola di danza africana!
Sempre in ascolto della realtà attraverso la quale Dio ci interpella, dalla triste situazione di Vera Lucia, membro attivo del gruppo, e dei suoi figli abbandonati dal padre in una misera baracca di legno in procinto di crollare, è nato un secondo progetto: impegnarci nei fine settimana nella costruzione “em mutirão” (in muratura) di una casetta più stabile, utilizzando per cominciare alcune offerte ricevute dall’Italia e destinate alla condivisione con i poveri.
Il nostro gruppo, incoraggiato da questa prima esperienza positiva e sostenuto dagli amici italiani e da offerte, piccole ma numerose, da parte dei fedeli della parrocchia, ha voluto continuare questo lavoro e trasformare le numerose e precarie baracche di legno in piccole casette di mattoni. Alle famiglie che vengono aiutate é richiesto l’impegno di partecipare, a loro volta, alla costruzione di altre case e di continuare a migliorare la propria abitazione”.
Nel quartiere particolarmente povero dove abita la comunità, l’attività missionaria comprende inoltre la visita alle famiglie, l’organizzazione di incontri settimanali di preghiera e di riflessione, il catechismo a bambini e adolescenti, la partecipazione alla “Pastoral da criança” per i bimbi malnutriti, la collaborazione con la Caritas diocesana a favore delle donne abusate e l’impegno per la formazione di gruppi di animazione nei diversi settori dell’evangelizzazione e della pastorale.
A LIMEIRA, una città con oltre 250.000 abitanti nello Stato di São Paulo, vive la comunità formata da Sr Augustine, Neuza, Maria Rosario e Isabel.
Anche la loro missione è essenzialmente pastorale, a sostegno e animazione dei laici e delle comunità ecclesiali di base, sia quelle che stanno muovendo i primi passi – come la comunità Divino Salvador -, sia quelle che contano già qualche anno di “caminhada” – come la comunità S. Marco. Non mancano progetti di promozione umana attraverso i corsi di alfabetizzazione degli adulti e la pastorale ospedaliera presso l’ospedale civile della città.
Le Suore collaborano inltre in un settore particolarmente importante, quello della Pastoral da criança (Pastorale della crescita), nata più di 20 anni fa, che oggi diffonde i suoi frutti nell’intero Brasile e in altre 16 nazioni. La sua attività mira allo sviluppo integrale del bambino, dal concepimento fino ai 6 anni di età, nel rispetto del contesto familiare e comunitario, tramite interventi di prevenzione e di consolidamento del tessuto sociale e della integrazione tra le famiglie e la comunità ecclesiale. É aperta a persone di ogni confessione religiosa, razza, colore, scelta politica e nazionalità.
E’ una immensa rete di solidarietà: i suoi 250 mila volontari lavorano nelle comunità di base, animati da uno spirito missionario di fratellanza cristiana, di amore e di corresponsabilità sociale. Luogo privilegiato della loro azione sono le comunità più povere, riuscendo a seguire il 20% dei bambini poveri del Brasile. Anche i bimbi della Scuola Materna “N.Signora da Esperança” a São Luis, oggi gestita interamente da personale laico, stanno beneficiando dell’azione della “Pastoral da Criança”.
Un’altra bella iniziativa è il Club delle Mamme: si tratta di un gruppo di donne che tutti i giovedì, da febbraio a novembre, si riunisce per lavorare insieme. Le attività di lavoro manuale sono diverse, secondo i doni e le attitudini di ciascuna: maglia, cucito, uncinetto, ricamo, artigianato vario. Con il frutto di questo lavoro, durante l’anno vengono allestite delle bancarelle a beneficio della comunità cristiana e dei poveri. Non mancano momenti di convivialità, di spiritualità e di condivisione: ogni 1° venerdì del mese il gruppo prega nella Cappella dell’Eucaristia per le vocazioni sacerdotali e religiose e nel 4° giovedì si ritrova per il canto con un professore di musica. Una volta all’anno si fa anche una gita tutte insieme! Il gruppo é considerato come il “parafulmine” della comunità: il suo modo di vivere e di lavorare INSIEME ha aiutato molto le famiglie e la crescita della comunità ecclesiale.
A PAULINIA il quartiere dove abita la comunità appartiene alla Parrocchia del Sacro Cuore, ma la missione delle Suore, essenzialmente pastorale, é rivolta alle Comunità ecclesiali della Parrocchia N. Signora di Bétharram, affidata ai Padri dalla diocesi di Campinas. Sr Marie Madeleine e Maria Carmen accompagnano fin dai suoi inizi la Comunità di S. Francesco d’Assisi, una comunità viva, immagine di quella Chiesa di “pietre vive” che Cristo ha fondato e vuole anche oggi, pur non disponendo nemmeno delle essenziali strutture logistiche (un terreno, un salone per gli incontri e le celebrazioni). Sr Marta accompagna la Comunità di S. Lucia e Sr Maria Assunta quella di S. Giuseppe Lavoratore. Insieme collaborano nella catechesi degli adulti, che desiderano proseguire il loro cammino di fede e che si preparano ai sacramenti dell’iniziazione cristiana.
Non é raro che il parroco chieda alle Suore di presiedere la Celebrazione della Parola domenicale o festiva nelle comunità o di organizzare e accompagnare la formazione permanente degli agenti di pastorale e dei laici. Quante volte sale al Padre, dal nostro cuore, la preghiera raccomandataci da Gesù: “Signore, manda operai alla tua messe!”…
Ciò che accomuna le nostre tre comunità in Brasile è, dunque, un servizio di presenza, accanto ai laici, nei diversi settori della pastorale: un servizio e una presenza semplice, disponibile, fraterna, amica, attenta a chi ha bisogno di una parola di conforto, di un gesto di solidarietà e di incoraggiamento per riprendere il cammino, di una luce per crescere nella fede, di una formazione più adeguata per continuare nell’impegno di evangelizzazione assunto.
Una presenza paziente, fiduciosa, testimone della Speranza, promotrice di pace e di comunione. Un prolungamento della predilezione di Gesú per i piccoli, gli ultimi, gli esclusi, ma anche un contributo per risvegliare la coscienza di tanti, credenti e non, politici, governanti o semplici cittadini, alla realtà di sofferenza di milioni di brasiliani, perché sia rispettata la loro dignità umana e siano riconosciuti i loro diritti irrinunciabili.
Noi, Figlie della Croce in Brasile, abbiamo questa speranza-certezza che, comunque, in Cristo morto e risorto per Amore,